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Edilizia più
snella con la riforma della Pubblica
Amministrazione, Renzi: ‘rivoluzione copernicana’
Le Amministrazioni avranno l’obbligo di mettere
online i certificati che potranno essere scaricati
accelerando i tempi per le autorizzazioni
14/07/2014 - Semplificare le procedure per l’avvio
delle attività riducendo i passaggi burocratici. È
l’obiettivo del ddl contenente la delega al Governo
per la riorganizzazione delle amministrazioni
pubbliche, approvato giovedì sera in Consiglio dei
Ministri.
Delega al Governo per la
riorganizzazione delle
amministrazioni pubbliche
(Repubblica Semplice)
“Una rivoluzione copernicana”, l’ha definita il
Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante
la conferenza stampa in cui è stato presentato
il provvedimento, che prevede un'accelerazione
per i servizi ai professionisti e alle imprese.
Per effetto del ddl approvato, la Pubblica
Amministrazione avrà il dovere di mettere online
tutti i certificati, che potranno quindi essere
scaricati, con un notevole risparmio in termini
di tempo e di costi gravanti sulle attività.
Ma non solo perché, soprattutto per quanto
riguarda gli sportelli unici delle attività
produttive e gli sportelli unici dell’edilizia,
la delega prevede anche che le amministrazioni
si adeguino al principio di unicità dei punti di
contatto con i cittadini e le imprese.
Nell’adozione dei provvedimenti normativi,
inoltre, le Pubbliche Amministrazioni dovranno
valutarne l’impatto sulle imprese.
Un’altra importante novità, illustrata dal
Ministro per la Semplificazione e Pubblica
Amministrazione, Maria Anna Madia, consiste nel
potere sostitutivo del Governo
nei confronti delle Amministrazioni in caso di
inerzia nel rilascio dei pareri.
Il silenzio verrà considerato assenso dopo
un’attesa di trenta giorni. In caso di
discordanza di pareri tra le amministrazioni, a
decidere sarà la Presidenza del Consiglio dei
Ministri.
Il processo di semplificazione passerà infine
attraverso il superamento dell’uso della carta
nel normale funzionamento delle amministrazioni
e la ridefinizione dei processi decisionali, in
cui la partecipazione degli interessati
diventerà più semplice grazie all’uso delle
tecnologie dell’informazione e all’applicazione
del sistema pubblico dell’identità digitale.
Il testo che ha ricevuto l’ok del CdM
costituisce il secondo step del ddl
Repubblica Semplice, esaminato dal
Consiglio dei Ministri a metà giugno per dare a
professionisti e imprese regole certe ed
uniformi per poter operare senza complicazioni.
L’iter per l’adozione di un pacchetto di
semplificazioni in grado di snellire i rapporti
con le amministrazioni è partito ad aprile,
quando il Ministro per la semplificazione e la
Pubblica Amministrazione ha lanciato la
consultazione sulle “100
procedure più complicate da semplificare.
Alla consultazione hanno preso parte più di 40
mila persone. Professionisti, imprenditori, ma
anche dipendenti pubblici, che hanno segnalato
le difficoltà riscontrate ogni giorno nel
proprio lavoro.
In particolare è emerso che è l’edilizia
il settore col maggior numero di procedure
complicate, con tempi lunghi per ottenere i
titoli abilitativi, alto numero di enti
coinvolti nel rilascio delle autorizzazioni e
assenza di un riferimento normativo certo a
causa di leggi statali e regionali che spesso si
contraddicono tra loro.
Si va dal permesso di costruire, che si
aggiudica il primo posto per lungaggini
burocratiche, ai procedimenti di autorizzazione
paesaggistica, troppo gravosi anche per i
piccoli interventi, fino ad arrivare al caso di
Comuni che chiedono l’autorizzazione sismica
anche per la realizzazione dei loculi
cimiteriali.
Sotto accusa anche le procedure per partecipare
alle gare d’appalto, con tempi considerati
troppo lunghi per ottenere il Durc, la
documentazione antimafia e le attestazioni Soa.
Dopo l’approvazione definitiva della legge, il
Governo avrà a disposizione dodici
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