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Efficienza energetica, pronto il Piano
d’azione nazionale 2014
Stimati investimenti per 24,1 miliardi di
euro l’anno nel settore residenziale e 17,5
miliardi l’anno nel non residenziale
15/07/2014 - Sta per vedere la luce il
Piano d’azione italiano per
l’efficienza energetica 2014,
il programma di interventi di
riqualificazione energetica degli edifici
pubblici e privati con il quale l’Italia
intende raggiungere l’obiettivo del taglio
del 20% dei consumi di energia primaria
entro il 2020.
Piano d’azione italiano
per l’efficienza energetica
2014
Direttiva del Parlamento
europeo e del Consiglio, del
19 maggio 2010, sulla
prestazione energetica
nell’edilizia ..
Il Piano d’azione, redatto dall’Enea,
effettua una ricognizione di tutta la
normativa vigente, degli strumenti a
disposizione e delle risorse già in
campo per la riduzione dei
consumi energetici.
Limitatamente all’edilizia, considerata
un settore-chiave per il raggiungimento
degli obiettivi 2020, il Piano ricorda
che la Strategia Energetica
Nazionale prevede il
rafforzamento degli strumenti esistenti
e l’eventuale introduzione di nuove
misure, in particolare:
- il rafforzamento degli standard
energetici minimi per la realizzazione
di nuovi edifici e per la
ristrutturazione di quelli esistenti,
che porti progressivamente
all’incremento degli edifici a
energia quasi zero, in linea
con quanto previsto dalla
direttiva 2010/31/UE
(EPBD recast);
- il consolidamento delle
detrazioni fiscali,
prevalentemente dedicate al settore
delle ristrutturazioni civili, che
andranno aggiornate per renderle più
efficaci ed efficienti in termini di
costo/beneficio;
- il rafforzamento delle misure di
incentivazione degli interventi sul
patrimonio immobiliare della
Pubblica Amministrazione, alla
quale si attribuisce un ruolo esemplare
e di guida per tutto il settore
dell’efficienza energetica in edilizia;
- il rafforzamento degli obiettivi del
meccanismo dei Certificati
Bianchi, prevalentemente
dedicato al settore industriale, ma che
avrà un ruolo fondamentale nello
spostamento dell’attenzione dei player
economici verso il tema dell’efficienza
energetica.
Per quel che riguarda il patrimonio
edilizio esistente, sul territorio
nazionale sono stati individuati circa
13,6 milioni di fabbricati
di cui più dell’87% destinati al
residenziale, e la restante parte al non
residenziale (alberghi, uffici,
commercio, ospedali, chiese, ecc.).
Circa 700.000 edifici risultano non
utilizzati, per recupero edilizio o
perché in condizioni precarie di
sicurezza.
Su questo stock si potrebbero realizzare
interventi di
isolamento termico dell’involucro,
sostituzione serramenti, adeguamento del
sistema di regolazione dell’impianto di
climatizzazione, sostituzione del
generatore di calore, installazione di
un sistema di domotica, rifacimento
dell’impianto illuminotecnico, utilizzo
delle fonti rinnovabili.
Per il residenziale, si
stimano investimenti per 13,6 miliardi
di euro l’anno per interventi globali e
10,5 miliardi di euro per interventi
parziali, per un totale di 24,1
miliardi di euro l’anno.
Per il non residenziale,
invece, è stato stimato che la
superficie degli edifici, pubblici e
privati, che può essere riqualificata
annualmente in maniera efficace, sia
pari a 13
milioni di mq (5,5 milioni di
mq ad uso ufficio - circa 2000 edifici;
6,0 milioni di mq ad uso scolastico -
circa 3800 edifici; 1,5 milioni di mq
per gli alberghi - circa 500 edifici.
Intervenendo su questi immobili, si
otterrebbe un risparmio energetico del
60% per il settore pubblico (uffici e
scuole), del 45% per il settore privato
(uffici, alberghi, scuole e banche) e
del 35% per i centri commerciali. Gli
investimenti da sostenere per questi
interventi si stimano in 17,5
miliardi di euro l’anno, a
fronte dei quali si prevede un risparmio
energetico potenziale al 2020 pari a
circa 17.229 GWh/a, equivalenti a 1,49
Mtep/a.
È di recente introduzione l’obbligo,
previsto dalla direttiva 2012/27/UE, di
riqualificare annualmente, dal 1°
gennaio 2014, il 3% della
superficie coperta e
climatizzata degli edifici con
superficie utile totale superiore a 500
mq di proprietà e occupati dalla
Pubblica Amministrazione centrale dello
Stato. La soglia del 3% deve essere
abbassata a 250 mq dal 9 luglio 2015.
Ad oggi si contano 2.904 edifici
soggetti a questo obbligo, per un totale
di 13.763.975 mq. Sommando quelli con
superficie compresa tra i 250 e i 500 mq
(par a 437.227 mq), si arriva a
14.201.202 mq. Di conseguenza,
la quota soggetta complessivamente ad
obbligo di ristrutturazione nel periodo
2014-2020 è pari a oltre 2,7 milioni di
mq, cui corrisponde un consumo
energetico complessivo di circa 413 GWh/anno.
Il Piano è stato redatto dal Ministero
dello Sviluppo economico di concerto con
il Ministero dell’Ambiente e d’intesa
con la Conferenza Stato Regioni Province
autonome. A breve sarà approvato dal
Consiglio dei Ministri e subito dopo
verrà trasmesso alla Commissione
europea.
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