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  • CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO 2018: guida completa

LINK     decreto ministeriale del 5 luglio 1975 -requisiti igienico-sanitario-
Quale pratica edilizia utilizzare per il cambio di destinazione d'uso? SCIA o Permesso di costruire?

 

Arriviamo al nostro caso:

IMPORTANTE: il cambio di destinazione d'uso, anche se attuato con lavori di modesta entita' o senza opere, si configura come una ristrutturazione edilizia soggetta a permesso di costruire, perche' alla fine dell'intervento l'organismo edilizio e' diverso dal precedente. Il cambio d'uso, qualunque sia l'entita' dei lavori, porta sempre alla ristrutturazione edilizia pesante.

Nel caso di cambio di destinazione nella stessa categoria (vedi sopra) e' possibile utilizzare la SCIA.

Quindi, se sul vostro immobile e' possibile realizzare opere edili fino alla manutenzione straordinaria, allora non potrete cambiare la destinazione d'uso.

Il cambio d'uso all'interno della stessa categoria e' invece sempre ammesso. Cosi', per esempio, si potra' trasformare un albergo in abitazione.

In conclusione: il mutamento di destinazione d'uso ricade all'interno della categoria di intervento della Ristrutturazione edilizia. Si deve adottare il Permesso di costruire.

Fino a questo momento, abbiamo parlato del cambio d'uso dal punto di vista urbanistico: sara' necessario, pero', effettuare una comunicazione di variazione anche dal punto di vista catastale (aggiornamento). Tutto questo comportera' una modifica della rendita e della categoria, quindi tasse diverse  da pagare (Imu, Tari, etc.)

Infine, prima di passare al nuovo utilizzo dell'immobile, bisognera' richiedere al Comune il Certificato di abitabilita', a cui andranno allegati i certificati d'impianto, il certificato energetico APE etc. Quindi, per ottenere il passaggio, tutti gli impianti dovranno essere conformi alle normative in vigore.

Il cambio di destinazione d'uso comporta un aumento di carico urbanistico e quindi occorre pagare gli oneri di urbanizzazione?

Il cambio destinazione uso di un fabbricato ha per effetto il passaggio da una categoria funzionalmente autonoma dal punto di vista urbanistico ad un'altra e di conseguenza un differente carico urbanistico, con la precisazione che lo stesso a volte avviene senza opere a seguito del mero mutamento d'uso.

Il cambio destinazione uso, anche se attuato senza la realizzazione di opere edilizie, comporta l'obbligo di corrispondere al Comune il contributo di costruzione, per la sola quota-parte commisurata agli oneri di urbanizzazione ed in misura rapportata alla differenza tra quanto dovuto per la nuova destinazione rispetto a quella gia' in atto, allorquando la nuova destinazione sia idonea a determinare un aumento quantitativo e/o qualitativo del carico urbanistico della zona, inteso come rapporto tra insediamenti e servizi

 

 

Normativa di riferimento per Variazione d'uso

 

Cambio Destinazione d'Uso

CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO 2018: guida completa