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ISOLANTI NATURALI
I materiali con cui sono realizzate le murature esterne degli edifici dovrebbero avere caratteristiche tali da assicurare le condizioni ambientali piu' favorevoli, sia d'estate che d'inverno.
Le murature sono formate da differenti tipi di materiali e da strati diversi. Quindi, a seconda del materiale di cui è fatto il muro (
pietre, mattoni, laterizi, legno
), delle sue modalità costruttive, ad esempio se il muro è
a
cassa vuota, piena o con intercapedine riempita
, e del tipo di intonaco di cui è rivestito, esso incide differentemente sulla
climatizzazione e insonorizzazione
degli ambienti interni.
E’ però l’impiego di
materiali specifici
che permette di condizionare maggiormente le
condizioni climatiche
interne e l’isolamento dal rumore. Esistono infatti materiali che permettono di rendere le abitazioni più calde d’inverno e più fresche d’estate.
Isolare in maniera efficace l’involucro esterno di un edificio, dal tetto alle pareti, ai vetri delle finestre, contribuisce notevolmente al
risparmio energetico
così che, a fronte di una esecuzione dei lavori più onerosa in fase di costruzione, si riesce ad ammortizzare la spesa in pochi anni, grazie alla
riduzione dei consumi
.
Inoltre, oltre a conseguire un
risparmio energetico
e quindi economico, si contribuisce in tal modo a
ridurre l’inquinamento
dovuto all’uso di combustibili fossili e all’emissione di gas serra in atmosfera.
Grazie ad agevolazioni fiscali come la
detrazione IRPEF del 55%
per le spese volte al miglioramento dell’
efficienza energetica
degli edifici, interventi come la realizzazione di un adeguato isolamento sono anche incentivati dalla legge.
La scelta del materiale isolante da adoperare deve essere fatta dopo uno studio attento delle
caratteristiche dell’edificio
e della sua
localizzazione
, in modo da ridurre al minimo il passaggio di calore dall’esterno all’interno e viceversa, e da ottenere così la migliore
inerzia termica
, salvaguardando allo stesso tempo la traspirabilità delle strutture.
Per avere un giusto rapporto tra
coibentazione e traspirabilità
la soluzione ideale è rappresentata dagli isolanti naturali. Essi permettono anche un buon
isolamento acustico
e favoriscono una maggiore
salubrità
degli ambienti dovuta alla mancata emissione di sostanze tossiche.
La salubrità è garantita non solo durante il ciclo di vita del prodotto, ma anche in fase di smaltimento, così che il
bilancio energetico
e di
impatto ambientale
complessivo è quasi completamente positivo.
Si tratta infatti di materiali
riciclabili
e
riciclati
, spesso ottenuti dagli scarti di lavorazione di altri prodotti industriali.
Per realizzare isolanti naturali si usano
materie prime di origine minerale o vegetale
. Per queste
ultime
il bilancio
del ciclo
di vita è più favorevole perché i tempi di formazione e reintegro in natura sono più veloci.
Numerose sono le tipologie di questi materiali. I
pannelli di fibra di legno
sono composti da scarti di lavorazione di falegnameria. Le fibre legnose ottenute vengono impastate con acqua e poi infornate. In alcuni casi viene aggiunto all’impasto uno 0,4% di
allumina
, in modo da rendere il composto più stabile e resistente a muffe e parassiti.
Il
sughero
si ricava dalla
corteccia della quercia da sughero
e la sua raccolta si effettua, solitamente, ogni 12 anni.
Si può usare in pannelli o in granuli. In quest’ultimo caso il prodotto risulta molto versatile perché si può miscelare con altri materiali, ad esempio con l’intonaco, ottenendo un materiale di rifinitura anche isolante. Se invece si usano pannelli, è necessario assicurarsi che siano stati agglomerati senza l’uso di collanti o sostanze tossiche.
Tra le sue caratteristiche tecniche c’è l’alta resistenza al fuoco.
La
lana ovina
viene impiegata sottoforma di materassini, trecce, strisce, feltri o sciolta. E’ ideale per la coibentazione di tetti, sia piani che a falde. Se si bagna rimane comunque coibentante, inoltre è antipolvere, elastica e inattaccabile da muffe, insetti e roditori.
Diverse sono le
fibre naturali
che si possono usare come isolanti. La
juta
, prodotta in materassini o teli, è un materiale a basso costo, purtroppo infiammabile. Va usata come isolante acustico o come intercapedine sotto i pavimenti.
Il
cocco
si ricava dalla fibra che riveste le noci di cocco, ricca di
lignina
e
cellulosa
. E’ un materiale rigido e resistente che viene prodotto in pannelli, rotoli, strisce o feltri. E’ indicato per isolare sottotetti e coperture anche piane.
La
canapa
era molto usata in passato per le sue eccezionali doti fisiche e meccaniche ma è stata soppiantata col tempo dalle fibre sintetiche.
Il
lino
è un ottimo materiale isolante perché è traspirante e trattiene l’aria all’interno delle fibre. Nell’industria edilizia vengono usate le
fibre corte
scartate dalla lavorazione di quelle più nobili, usate prevalentemente in campo tessile.
Le
fibre di cellulosa
si ricavano dalla
carta riciclata
, in genere carta di giornale che non contiene sostanze nocive. Si usano per riempire intercapedini di muri esistenti e migliorare le prestazioni termiche.
L’
argilla
si usa per sottofondi e riempimenti di intercapedini, anche mescolata con leganti. Per ottenere quella espansa si cuociono in forno i granuli, in modo da ottenere la dilatazione del materiale e l’inclusione di bolle d’aria.
Anche la
perlite
viene usata in forma espansa. Si tratta di un minerale i cui granuli, ottenuti dalla
riolite
, vengono cotti in forno. E’ inerte e resistente al fuoco.
La
pomice
è un materiale isolante in granuli, le cui proprietà sono date dall’inclusione di aria nella struttura.
Infine nella ristrutturazione di case di campagna o di montagna viene usato come isolante la
terra cruda
, anche sottoforma di mattoni.