Edilizia privata, modifiche dallo Sblocca Italia: il Testo
unico ricostruito
Raggio allargato per l'edilizia libera con Cil,
semplificazioni al permesso di costruire, modifiche d'uso più
facili, incentivi al recupero urbano, regolamento edilizio
unico, oneri straordinari
Con lo Sblocca Italia (decreto legge 12 settembre 2014, n. 133,
coordinato con la legge di conversione 11 novembre 2014, n. 164)
sono 48 le modifiche apportate al Testo unico edilizia (Dlgs
380/2001). Parole sostituite, parti di commi modificate, articoli
aggiunti, frasi soppresse. Un vero labirinto di novità normative,
difficili da capire una per una, e difficili da accorpare per
materia, perché ordinate nello Sblocca Italia in base all'articolo
del Testo unico e non in base a un ordine "logico".
Ecco
il TESTO UNICO EDILIZIA (articoli 1-51) AGGIORNATO con le modifiche
dello Sblocca Italia (in neretto le novità e in giallo le
note riferite al Dl Sblocca Italia)
Il
Testo Unico edilizia (articoli 1-51) nella versione precedente lo
Sblocca Italia (in nero le novità del Dl 69/2013 e in giallo le
relative note)
Ma vediamo in pillole le principali novità, che saranno approfondite
nel Dossier Sblocca Italia - sul sito di «Edilizia e Territorio» (Il
Sole 24 Ore) nei prossimi giorni (per abbonati e acquistabile on
line) - e nel successivo Dossier «Edilizia privata», a metà
dicembre.
Accorpamenti e frazionamenti
Si allarga il raggio di azione dell'edilizia "libera", gli
interventi cioè di manutenzione e piccola trasformazione
realizzabili con semplice "comunicazione di inizio attività" (Cil)
asseverata da un progettista.
Diventano in particolare "liberi", e gratuiti, i frazionamenti o
accorpamenti di unità immobiliari, e più in generale tutte le
manutenzioni straordinarie che comportino anche modifiche a volumi e
superfici delle singole unità.
È questa la semplificazione più chiara e di impatto più ampio,
potenzialmente in grado di interessare tutti i circa 26 milioni di
italiani proprietari di casa, tra quelle introdotte dallo Sblocca
Italia.
Tutti gli interventi edilizi su unità immobiliari esistenti
(villette o appartamenti) che modificavano le superficie o il volume
delle singole unità erano prima dello Sblocca Italia soggetti a
permesso di costruire, con il conseguente iter che prevede
l'emanazione del provvedimento comunale entro 90 giorni (ma spesso i
tempi sono molto più lunghi) e il pagamento del contributo costo di
costruzione. Ora invece, purché non venga alterata la volumetria
complessiva dell'edificio, sarà possibile effettuare questi
interventi con il semplice aiuto di un tecnico abilitato, che invia
al Comune i progetto e l'attestazione di conformità
edilizio-urbanistica, poi si potranno subito avviare i lavori.
Possibili soprattutto frazionamenti o accorpamenti di unità, ma
anche "traslazione" di superfici utili abitabili da una parte
all'altra dell'edificio.
Circa il pagamento del contributo di costruzione, nel caso della
manutenzione straordinaria esso era sempre escluso prima dello
Sblocca Italia, ora sarà invece necessario pagare una quota qualora
gli interventi comportino aumento del carico urbanistico (ciò
potrebbe ad esempio avvenire nel caso dei frazionamenti). Anche se
la nuova disciplina è assai complessa e astrusa, come vedremo nei
dossier.
Permesso di costruire
Eliminato il raddoppio del termine per l'istruttoria (da 60 a 120
giorni) per i Comuni con oltre 100mila abitanti; prevista la
possibilità di chiedere la proroga della validità del permesso,
oltre i tre anni dall'avvio dei lavori, per difficoltà tecniche o
fatti sopravvenuti (di fatto una casistica molto ampia); possibile
infine chiedere con semplice Scia alcune varianti non essenziali al
progetto, senza dover richiedere un nuovo permesso. Tre modifiche
che puntano a semplificare un po' la vita ai cittadini anche in caso
di interventi più complessi (ristrutturazioni edilizie con cambio di
volume o prospetti. ampliamenti, nuove costruzioni).
Cambi d'uso e piani attuativi
Poco incisive, e soggette all'attuazione regionale, sembrano invece
le norme che dovrebbero facilitare i cambio d'uso all'interno di
cinque categorie, e quelle che prevedono tempi certi ai Comuni per
adottare piani attuativi proposti dai privati.
Recupero e riqualificazione
Contributo costo di costruzione sempre ridotto del 20%, rispetto ai
casi di nuova costruzione, per gli interventi di recupero o riuso di
immobili dismessi o in via di dimissione, purché non ci sia una
variante che valorizzi il bene. Altri sconti agli oneri di
urbanizzazione e al contributo di costruzione sono invece
subordinati all'attuazione comunale.
Permesso in deroga
Norma di non facile attuazione, quella che ammette la richiesta di
permesso in deroga al Prg per interventi di ristrutturazione
edilizia.
Regolamento edilizio unico
Atteso da professionisti e imprese per eliminare la babele di regole
comunali diverse una dall'altra, il regolamento edilizio unico resta
per ora un obiettivo dopo le norme dello Sblocca Italia.
Contributo straordinario
Previsto un contributo extra a cartico degli operatori privati in
caso di interventi su aree o immobili in variante urbanistica, se
questa porta al privato maggior valore rispetto alla disciplina
precedente. Norma controversa, che può essere disincentivo alle
varianti o anche spingere i Comuni a concederle per fare cassa
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