All'indomani del terremoto che ha colpito l'Abruzzo, si torna a
discutere di edilizia a prova di sisma. Una legge del 2008
stabilisce tutte le norme tecniche per realizzare edifici che
resistano alle calamità naturali. Ecco quali sono i requisiti di
sicurezza da rispettare, i materiali da utilizzare, i criteri di
progettazione da adottare e le verifiche di staticità da
effettuare sia per le nuove costruzioni che per quelle già
esistenti
La costruzione di una casa a prova di terremoto è regolata da
una serie di leggi che sono state promulgate a partire dagli
anni '70. I provvedimenti più recenti in ordine di tempo sono
l'Ordinanza
del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 3274 del
20 marzo 2003 e il
Decreto
Ministeriale del 14 gennaio 2008, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale del 5 marzo 2008, che introduce l'obbligo di
un'accurata verifica della staticità di alcune tipologie degli
edifici esistenti definiti "strategici", come scuole, ospedali,
chiese, musei e ponti. In particolare, il DM in questione
definisce i principi per progettare, realizzare e
collaudare edifici antisismici.
ora
DI NUOVO ENTRATO IN VIGORE IN DATA 1-LUGLIO.2009
Nel provvedimento, inoltre, non è inclusa la
verifica della staticità degli edifici pubblici esistenti.
Riassumiamone i punti essenziali.
COSTRUZIONI NUOVE
Valutazione del rischio sismico. Preliminare
a qualsiasi progetto di costruzione di nuovi edifici è la
valutazione del rischio sismico della zona da edificare. Bisogna
quindi valutare l’effetto della risposta sismica locale in base
all'analisi del sottosuolo e delle caratteristiche topografiche.
In pratica verificare come un dato luogo reagisce, dal punto di
vista geo-morfologico, all'azione di un terremoto. La
classificazione delle zone a rischio sismico va da 1 (grado più
alto) a 4. La progettazione antisismica è obbligatoria, per
l'edilizia pubblica, nelle zone 1, 2 e 3.
L'elenco delle zone a rischio, comune per comune
Caratteristiche. Gli
edifici di nuova costruzione, per essere antisismici, devono
possedere i requisiti di sicurezza "nei confronti di stati
limite ultimi", ossia capacità di evitare crolli, perdite di
equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali. La struttura
deve essere progettata in modo tale che il degrado nel corso
della sua vita nominale, purché si adotti la normale
manutenzione ordinaria, non pregiudichi le sue prestazioni in
termini di resistenza, stabilità e funzionalità. La protezione
contro il degrado si ottiene attraverso un’opportuna scelta dei
dettagli, dei materiali (vedi di seguito) e delle dimensioni
strutturali.
Materiali. Un
edificio antisismico può essere realizzato in calcestruzzo
armato normale o precompresso (quest'ultimo
più resistente perché sottoposto a preventivi sforzi di tensione
e pressurazione), ossia cemento con barre di acciaio (armatura)
annegate al suo interno ed opportunamente sagomate ed
interconnesse fra di loro. Lebarre possono
essere di acciaio al carbonio, o inossidabile o con rivestimento
speciale e devono avere un diametro minimo di 5 mm. A seconda
del rischio sismico della zona dove sorgerà l'edificio la classe
di resistenza del cemento potrà essere più o meno alta (il
minimo è Classe 8/10, il massimo è 90/105).
La legge stabilisce quanto devono essere "armati" pilastri e
travi, ossia quanto acciaio ci deve essere in proporzione al
cemento. La malta o il conglomerato di riempimento dei vani o
degli alloggi delle armature deve avvolgerle completamente. Materiali
per la saldatura, bulloni e chiodi devono
essere conformi alle normative europee (norme UNI EN ISO) e
recare la marcatura CE. Un altro materiale preso in
considerazione dalla legge per la costruzione di case
antisismiche è il legno,
che ha caratteristiche di grande flessibilità, assemblato con
adesivi o giunti meccanici.
Secondo la legge, anche una
casa in muratura può essere antisismica, a patto che
si adottino i giusti criteri progettuali. "Molto dipende- ci
spiega l'architetto Paolo
Portoghesi, professore
di Progettazione all'Università La Sapienza di Roma - dalla
tecnica di costruzione e dalla qualità dei materiali impiegati.
Se si usano buone malte, ad esempio quelle fatte con calcio e
pozzolana e non con il fango, come è successo per alcuni edifici
crollati in Abruzzo, se si adottano spessori forti la casa in
muratura non crolla. Resiste bene anche un edificio fatto con
pietre da taglio, come quelle che usavano gli antichi romani,
meglio ancora se connesse con morsature di rame, come fu fatto
ad esempio a Roma per il Colosseo".
Che il cemento armato non sia eterno lo ha ribadito anche Paolo
Stefanelli, presidente del Consiglio nazionale degli
ingegneri: "Le strutture in muratura sono molto più longeve del
calcestruzzo. Se il Pantheon fosse stato costruito in cemento
armato, oggi sarebbe un cumulo di macerie". La scelta della
muratura può quindi rivelarsi sicura, se si rispettano le norme
tecniche. "In epoche recenti - ci spiegano gli esperti della
Divisione tecnologica dell'Andil,
Associazione Nazionale Degli Industriali dei Laterizi -
la muratura portante come sistema costruttivo è stata spesso
accantonata o sottovalutata a scapito di altre tecnologie
costruttive, in particolare le strutture intelaiate, metalliche
o in cemento armato".
Considerando il patrimonio abitativo di buona parte d’Italia, di
cui la zona recentemente colpita in Abruzzo è un esempio
emblematico, si deve prendere atto che esso è rappresentato da
migliaia di piccoli paesi con centri storici vecchi anche di
qualche centinaio di anni, tirati su in tempi in cui i criteri
antisismici erano estranei ai metodi di costruzione. "Una
verifica attenta - continua l'Andil- ha dimostrato che, per
garantire la resistenza di strutture murarie sottoposte ad
azioni sismiche, contano non solo le caratteristiche dei
materiali impiegati ma il comportamento unitario del manufatto,
in cui svolgono un ruolo non indifferente tanto le modalità
esecutive quanto la concezione strutturale, la morfologia e
l’organizzazione tridimensionale dell’edificio". Come ha
dimostrato il recente terremoto, "non bisogna però confondere o
generalizzare le vecchie case in muratura (spesso in pietra) -
conclude l'Andil - con quelle che sono le moderne costruzioni
in muratura portante (nelle diverse opzioni normale, confinata,
armata) realizzate con blocchi in laterizio che, se concepite
seguendo i criteri ben definiti dalle norme sismiche vigenti,
rappresentano una delle più affidabili soluzioni al problema
sismico, in particolare per l’edilizia di medio-piccola,
dimensione che rappresenta la maggior parte del costruito in
Italia".
Criteri di costruzione. Affinchè
un edificio non crolli sotto i colpi di un'onda sismica, il rapporto
fra trave e pilastro deve essere perfettamente equilibrato.
In fase di costruzione la messa in posa di pilastri e travi deve
avvenire contemporaneamente, onde evitare la creazione di
"giunto" che mina la stabilità dell'edificio. La legge
stabilisce la dimensione minima dei pilastri, definita con
termine tecnico "snellezza". Lo spessore
minimo di un muro portante, invece, è 15 cm, il massimo
è 50 cm. Quanto alla progettazione, la pianta degli
edifici deve essere il più possibile regolare e simmetrica
rispetto a due direzioni ortogonali, in relazione alla
distribuzione di masse e rigidezze. L'altezza deve
essere limitata in relazione alla classificazione sismica del
territorio: ad esempio, le case che ricadono in zona 1, quella a
massimo rischio sismico, non devono superare i due piani di
altezza se in muratura ordinaria, tre piani se in muratura
armata (nel caso di progettazione semplificata). "Il
segreto di una costruzione a prova di terremoto- spiega
ancora Portoghesi - sta nella capacità di prevedere le spinte
orizzontali tipiche delle onde sismiche. Per questo ad esempio
bisogna evitare
i cosiddetti tetti spingenti, ossia quelli fatti con
travi che spingono verso le pareti. Si devono costruire, invece, tetti
a capriata, come quelli delle chiese gotiche, ossia con
una struttura portante, dalla forma reticolare triangolare, con
la funzione di sorreggere la copertura del tetto a spiovente".
Verifiche. L'edificio
antismico deve poter resistere a torsioni,
flessioni, deformazioni, tagli, vibrazioni, fessurazioni,
tensioni, corrosioni. Bisogna inoltre verificare
l'aderenza delle barre d'acciaio con il calcestruzzo. Anche le
costruzioni in legno vanno sottoposte a prove
di robustezza e staticità, in particolare per
verificare la resistenza a trazioni, flessioni e compressioni
sia parallele che perpendicolari alla fibratura del legno
stesso. In fase di progettazione la resistenza a tutte queste
sollecitazioni si ricava applicando le norme di calcolo
illustrate dettagliatamente nella legge. Il collaudo statico,
invece, deve essere effettuato in corso d’opera.
Costi. La
costruzione di un edificio antisismico costa mediamente il 30%
in più rispetto a uno normale.
COSTRUZIONI ESISTENTI
Tutti gli interventi di adeguamento e miglioramento per
aumentare la sicurezza degli edifici devono seguire le stesse
regole di progettazione, uso dei materiali e verifica della
staticità delle case di nuova costruzione.
La verifica degli edifici pubblici successivi al 1984 e
progettati secondo criteri antisismici non
è obbligatoria.
Invece la verifica antisismica
delle case private è a cura del proprietario e
il costo può variare dai 10 ai 20mila euro. In alcune regioni ad
alto rischio sismico, come ad esempio il Friuli
Venezia Giulia, l'amministrazione locale ha provveduto
a effettuare le verifiche antisismiche a campione anche delle
abitazioni private nelle zone 1 e 2, utilizzando i fondi
stanziati per il terremoto del 1976.
Al momento non
sono previsti incentivi fiscali per rendere le case più sicure.
Ma dopo il terremoto che ha colpito l'Abruzzo, il presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi ha annunciato di voler adeguare
il nuovo piano casa varato dal Governo anche a misure per il
miglioramento sismico degli edifici, finalizzando gli
incentivi fiscali alle ristrutturazioni edilizie.
(articolo aggiornato il 15 aprile 2008 alle ore 11:40)
(7 Aprile 2009)